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Aumento pedaggi autostradali

Dal primo gennaio 2018 sono entrati in vigore gli aumenti dei pedaggi previsti nel decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

I nuovi rincari aumentano, in media, i costi per gli utenti del 2,74% e interessano 24 concessionarie autostradali.

Gli aumenti, in alcuni casi, sono stati di gran lunga superiori alla media: parliamo delle società RAV (Tratta Aosta Ovest – Morgex +52,69%), Strada dei Parchi (+12,89%) e Autostrade Meridionali (+5,98%). Altri consistenti aumenti hanno interessato la Milano Serravalle (+13,91%) e la Torino – Milano (+8,34%).

Se da un lato si giustificano gli aumenti affermando che essi erano previsti dalle Convenzioni Uniche stipulate dal 2007 unitamente alle Delibere Cipe che stabilivano le formule tariffarie e i criteri di calcolo per determinare gli aumenti dei pedaggi prendendo in considerazione i parametri legati all’inflazione, alla qualità, al recupero della produttività ed agli investimenti, dall’altro ci si domanda se tali aumenti siano effettivamente fatti in funzione dell’interesse pubblico come, ad esempio, migliorare il manto e l’illuminazione stradale o ampliare i parcheggi dei mezzi pesanti presso gli autogrill per consentire il rispetto dei tempi di guida/riposo imposti dalla normativa.

L’aumento delle tariffe mette ulteriormente in difficoltà il settore dell’autotrasporto, già provato per costi di esercizio elevati, tariffe che non arginano gli oneri delle imprese, incertezza dei tempi di pagamento dei servizi, costo del lavoro in aumento e concorrenza di imprese estere. E’ necessario, pertanto, che il Governo intervenga per calmierare queste stangate.

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