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In Piemonte la parità retributiva tra uomini e donne ora è legge

La parità retributiva tra uomini e donne in Piemonte è legge. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta che mette in campo azioni per contrastare il gender pay gap. È la seconda Regione in Italia dopo il Lazio. La norma, per la quale l’ente investirà 85 mila euro, prevede la creazione di un registro delle imprese virtuose, al quale possono iscriversi le aziende pubbliche e private, con sede legale e operanti sul territorio piemontese e con meno di cento dipendenti, che attuano la parità retributiva tra donne e uomini. Per queste imprese è previsto, nell’attribuzione di benefici economici, un sistema di premialità e la possibilità di utilizzare una «certificazione di pari opportunità di lavoro».

E poi misure per contrastare l’abbandono lavorativo delle donne, in particolare il fenomeno delle dimissioni in bianco e il licenziamento delle dipendenti nel periodo compreso tra il congedo di maternità obbligatorio e il primo triennio di puerperio, ma anche in caso di adozioni e affidamenti; e disposizioni per sostenere e valorizzare le imprese che assumono donne con contratti a tempo indeterminato, ma anche le vittime di violenza. Nello specifico la Regione riconoscerà a queste imprese una riduzione del 50% dell’aliquota Irap per il triennio successivo alla data di sottoscrizione dei contratti e un punteggio aggiuntivo nella valutazione dei progetti presentati nell’ambito di avvisi e bandi regionali.

È istituita, inoltre, la «Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro», da celebrarsi ogni anno il 29 luglio al fine di promuovere l’informazione e la sensibilizzazione in materia di discriminazioni sul lavoro basate sul sesso, e nascerà un apposito «Sportello Donna» presso i Centri per l’Impiego del territorio regionale.

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