Stato: aperto | Periodo: da luglio 2017
REGOLAMENTO (UE) N. 1304/2013 PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo
Compiti: “Gli investimenti nel capitale umano sono la principale leva su cui l’Unione può contare per assicurare la propria competitività a livello internazionale e il rilancio sostenibile della propria economia. Nessun tipo di investimento è in grado di produrre riforme strutturali a meno che non sia integrato da una strategia coerente di sviluppo del capitale umano volta alla crescita.”
Ambito di Applicazione del sostegno: “L’FSE promuove elevati livelli di occupazione e di qualità dei posti di lavoro, migliora l’accesso al mercato del lavoro, sostiene la mobilità geografica e occupazionale dei lavoratori e facilita il loro adattamento ai cambiamenti industriali e ai cambiamenti del sistema produttivo necessari per gli sviluppi sostenibili, incoraggia un livello elevato di istruzione e di formazione per tutti e sostiene il passaggio dall’istruzione all’occupazione per i giovani, combatte la povertà, migliora l’inclusione sociale, e promuove l’uguaglianza di genere, la non discriminazione e le pari opportunità, contribuendo in tal modo alle priorità dell’Unione per quanto riguarda il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale.” (Art. 2)
POR Piemonte FSE 2014 – 2020
“La partecipazione degli adulti all’apprendimento permanente rappresenta una linea di intervento strategica irrinunciabile. In linea con le indicazioni comunitarie in materia e ad integrazione delle risorse assicurate dai fondi paritetici interprofessionali, potranno in quest’ambito essere promossi interventi di formazione continua dei lavoratori e degli imprenditori, privilegiando le aree professionali strategiche per l’economia regionale.
La Regione Piemonte intende perseguire una diffusione del modello duale nel raccordo fra formazione e lavoro, un generale innalzamento delle competenze, formali e reali, dei giovani e degli adulti, qualificando i percorsi di formazione iniziale e permanente nella prospettiva di una loro maggiore rispondenza ai fabbisogni del tessuto produttivo regionale e della diversificazione dell’offerta.
Andrà altresì sostenuta una riorganizzazione del sistema regionale di formazione continua e permanente, nella prospettiva di strumento a supporto tanto della ricollocazione dei lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro quanto della qualificazione degli occupati, promuovendone un’evoluzione da un’impostazione tradizionale di tipo reattivo (soddisfazione di fabbisogni di competenze consolidati) a una più innovativa e dinamica/proattiva (costruzione di competenze il cui fabbisogno è previsto) e promuovendone un impiego sinergico con le scelte di investimento delle imprese, con particolare riferimento a quelle inerenti alla ricerca e all’innovazione, ma anche con la domanda espressa direttamente dagli individui ai fini del rafforzamento del loro profilo professionale”