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De Santis (Presidente di Confartigianato Torino): “Energia, è tempo di riforme per ridurre le bollette delle MPI”

Il Piemonte entra nel gruppo delle nove regioni che si presentano al 2023 con un PIL superiore al 2019 (pre-pandemia). Con un +1,4%, superiore alla media nazionale (+1,3%), risulta ottavo in questa classifica. Ma pesa il boom dei prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili – voce di spesa che non comprende i carburanti per il trasporto – che sono più che raddoppiati segnando a novembre + 141,2%, dato sopra la media nazionale a +130,1%.

“Nonostante il clima di incertezza che contribuisce al progressivo deterioramento delle previsioni sul PIL italiano del 2023 -afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino– (secondo l’analisi delle più recenti stime dello Svimez dopo la crescita del +3,8% del PIL del 2022, nel 2023 la dinamica si fermerà al +0,5%) la nostra regione dovrebbe attestarsi comunque in area positiva a +0,8%.”

“Ma potremmo fare anche meglio -aggiunge De Santis- se il Governo eliminasse definitivamente gli oneri di sistema dalle bollette elettriche delle imprese ponendo così fine ad un sistema di tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e penalizza le piccole imprese che pagano la maggior parte degli oneri generali di sistema dedicati, tra l’altro, a finanziare le agevolazioni per le aziende energivore. In pratica, a causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali, le MPI con consumi energetici contenuti sono costrette a sobbarcarsi la maggiore quota di oneri per il sostegno delle energie rinnovabili, di categorie come le imprese energivore, e i bonus sociali.”

“L’obiezione che ‘la coperta è troppo corta’ non regge più -continua De Santis– e non può più essere usata per giustificare l’assenza di iniziative. Le risorse si possono, anzi, si devono recuperare eliminando sprechi, inefficienze, rendite di posizione, assurdi squilibri”.

L’azzeramento avvenuto nel corso del 2022 per effetto dei provvedimenti emergenziali dimostra che è un’operazione possibile e che va resa strutturale -insiste De Santis-. Non è pensabile chiedere ad un imprenditore passato dai 7mila euro mensili di bolletta del 2021 agli oltre 15mila del 2022 di aggiungere, da quest’anno, anche circa 2mila euro al mese per gli oneri generali del sistema elettrico. La corretta collocazione degli oneri generali del sistema elettrico non è nella bolletta, Confartigianato lo sostiene da tempo”.

“Contenere i costi energetici -conclude De Santis– avrebbe il duplice effetto di stimolare l’economia e ridurre l’inflazione. Un aspetto quest’ultimo di estremo interesse dato che, da alcune indagini di Confartigianato emerge chiaramente come la crescita dei prezzi a due cifre stia “drogando” i risultati dei fatturati e dell’export, che in realtà sono già in contrazione in termini di quantità”.

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